LA VALBISAGNO  curiosità e altre storie...
by Luciano Rosselli

La fornace situata alla Presa, prima e dopo il restauro

La fornace di Rio Torbido, com'era a fine anni 70 e com'è oggi

La fornace di Molini di Trensasco

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La presenza dell’acquedotto nella valle del Bisagno, ha lasciato nel tempo notevoli tracce architettoniche. Oltre a ponti, mulini ed edifici vari, sono disseminate lungo il suo percorso parecchie fornaci che servivano per la fabbricazione della calce idraulica, ricavata dal calcare estratto dalle cave situate nelle zone vicine. La calce, era il prodotto finale di un lavoro che iniziava nei boschi e arrivava fino al mare: nei boschi si procurava il legname da impiegare quale combustibile nelle fornaci, nelle cave si estraeva il calcare, nelle fornaci i calcinari cuocevano il materiale proveniente dalle cave e lo trasformavano in calce mentre dalle spiagge partivano i carichi destinati a porti lontani. La memoria della lavorazione della calce, fondamentale per l’economia locale, resta in numerosi documenti, e soprattutto negli edifici stessi “le antiche fornaci” ormai cadute in disuso ma ancora presenti in Valbisagno. Le fornaci presenti lungo il percorso dell’acquedotto, al contrario dei mulini che sono scomparsi dopo l’introduzione di nuove e più moderne forme di energia, hanno mantenuto nel tempo una continuità che dal medioevo arriva fino a metà del novecento, passando per le notevoli realizzazioni ottocentesche che sono state in gran parte restaurate ed adibite ad altri usi. Questi impianti, collegati naturalmente all’uso dell’acqua, servivano per la produzione del materiale edilizio necessario per la crescita urbana della città. e testimoniano queste attività fiorenti soprattutto nella zona di Cavassolo, toponimo che ricorda proprio la produzione di calce che si fabbricava in questa località che anticamente era detta Calsolo e in forma dialettale Caaseu. Poco prima della Presa lungo il torrente Bisagno si trovano ancora ruderi di antiche fornaci, mentre tra La Presa e Cavassolo una fornace che risale alla fine dell’ottocento è stata restaurata e adibita ad altri usi pur mantenendo nel possibile la sua struttura originaria.
Tra le meglio conservate, ricordiamo quella situata ai piedi del ponte dell’acquedotto sul  Rio Torbido costruita nel 1878 e ristrutturata nel 1984 con creatività e nel rispetto della struttura originaria da parte della Medical Systems Spa, azienda che opera nel campo dei prodotti per analisi diagnostiche e attualmente occupata dagli Uffici amministrativi.
A Molini di Trensasco un’altra fornace di datazione incerta, costeggia il braccio di acquedotto che porta alla presa di Trensasco,  si  tratta di un vecchio fabbricato abbandonato  la cui parte bassa è formata da cinque nicchie con arcate rifinite in mattoni a vista; purtroppo i rovi e la vegetazione cresciuta in tutti questi anni di abbandono impediscono un analisi più accurata dell’intera struttura.
Altre testimonianze di fornaci, oltre a quelle già citate, si trovano nei pressi di Pino Sottano, San Pantaleo e sulle pendici di Montanasco.

 

© Luciano Rosselli 2014

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